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giovedì 13 gennaio 2011

Come prepararsi per un colloquio

fonte facecv.it - come prepararsi per un colloquio 

Prima: come prepararsi

Ripercorrere la propria storia, per avere la memoria fresca su date e fatti.
È bene esercitarsi ad alta voce per esprimere le proprie esperienze in maniera chiara e concisa. Avere ben chiari i propri obiettivi professionali e di carriera.
Studiare bene la descrizione della posizione, in modo da sapere esattamente i propri punti di forza rispetto ad essa. E' cruciale saper valorizzare il proprio know how in relazione alle esigenze attuali dell'Azienda. Far luce su esigenze e vincoli, anche di natura personale.
Essere informati sull'Azienda e sul mercato di riferimento. E' opportuno conoscere le strategie ed i competitors, le opportunità e le minacce per il futuro dell'azienda. Raccogliere notizie sulla Società, gli articoli che appaiono sui giornali.
Avere una chiara idea delle responsabilità richieste dal lavoro in questione e dei prodotti e/o servizi offerti dall'Azienda. Usate la vostra rete di conoscenze e contatti per ottenere qualsiasi informazione utile.
Internet, inoltre, vi offre la possibilità di reperire una vasta gamma di dati e di notizie; questa attività di preparazione e ricerca vi permetterà di fare centro su ciò che il "potenziale" datore di lavoro sta cercando. Ipotizzare un'offerta economica adeguata.
Valutare come rispondere ad alcune classiche domande:
  • "Mi parli di lei" (carattere, motivazione, autovalutazione, formazione)
  • "Mi racconti le sue esperienze professionali"
  • "Qual è per lei il lavoro ideale?"
  • "Quali sono i suoi interessi?"
  • "Che progetti ha per il suo futuro? Dove si vede tra 5 anni?"
  • "Perché ha deciso di rivolgersi alla nostra azienda?"
  • "Quale pensa possa essere il suo contributo alla nostra azienda, se decidessimo di assumerla?"
  • "Quali aspetti le sono piaciuti di più e quali meno nel suo ultimo lavoro?"
  • "Qual e' stato il suo più importante contributo o successo in un progetto di lavoro?"
  • "Pensa di saper organizzare in maniera efficiente il suo lavoro? E quello dei suoi collaboratori?"
  • "Quali sono i suoi punti di forza? E di debolezza?"
  • "Perché vuole cambiare azienda?"
  • "Prego, faccia pure lei delle domande" (in questo caso è importante prepararsi 2 o 3 domande sulla strategia della società, in modo da dimostrare di aver compreso ruolo e le soluzioni che ricerca l'azienda)
  • "Quali sono i suoi progetti personali?"
  • "Quali sono i suoi progetti professionali?"
  • "Cosa spera dal suo prossimo lavoro?"
Un colloquio non si rifiuta mai: anche se non state cercando un nuovo lavoro e un selezionatore vi chiama, non rifiutate, potrà tornarvi utile un domani.

Durante: cosa fare e cosa evitare

Essere puntuali. Entrare nella stanza con sicurezza, guardando negli occhi l'interlocutore. Nella fase di warm up mostrarsi tranquilli, curiosi ed affidabili, cercando di stabilire una buona intesa con il selezionatore. L'intervistatore deve avere l'impressione di trovarsi di fronte la persona adatta per quella posizione!
La maggior parte dei selezionatori ricorda dopo l'incontro solo alcune caratteristiche di ogni candidato. Imparate quindi a parlare di voi in modo da focalizzare l'attenzione dell'intervistatore sulle vostre competenze specifiche. Questa tecnica vi porta ad analizzare le capacità che il selezionatore sta cercando tra i candidati. Poi illustrate i vostri cinque punti di forza, le vostre più efficaci attitudini per svolgere quel lavoro. Riassumete questi cinque punti in poche frasi che possano essere pronunciate in un minuto.
Nella fase centrale, quella di "esame", competenze e personalità saranno sondate a fondo ed è sicuro che affiori qualcosa di spiacevole. Il trucco sta nel non negare i propri punti deboli, ma nel riconoscerli giocando d'anticipo, dimostrando così di aver preso coscienza dei propri difetti e di aver messo in atto le contromosse necessarie. Essere trasparenti è molto meglio che camuffare o mentire sui propri errori, anche perché il selezionatore si sarà informato a sua volta.
"Le faccio un esempio" : quando vi è possibile iniziate a dare una risposta in questo modo. Fare esempi specifici dei risultati ottenuti e del metodo applicato per ottenerli. Può essere utile fare delle correlazioni tra situazioni del passato e quelle della società per cui ci si candida. Avere un atteggiamento sereno non significa perdere il controllo della situazione, instaurando un clima di eccessiva confidenza. Siate voi stessi, evitate gli atteggiamenti eccessivi, supponenti o seduttivi, così come le affermazioni troppo drastiche od originali.
Un atteggiamento positivo, concreto e propositivo è sempre apprezzato: meglio uno che si dà da fare senza tante parole che un gran teorico scansafatiche. Non subite il colloquio come un interrogatorio, siate loquaci ed interattivi.
Preparatevi delle domande: tutte le domande devono vertere sulle responsabilità riguardanti il lavoro e non sullo stipendio né sugli eventuali premi. Solo in questo modo avrete la possibilità di decidere se si tratta di una azienda per la quale vorreste lavorare. è anche un ottimo modo per impressionare favorevolmente il selezionatore con la vostra professionalità e con le vostre capacità organizzative. Molti selezionatori hanno notato che le domande poste dai candidati sono indubbiamente le più importanti fra tutte quelle poste nel corso del colloquio. Considerate che anche il vostro corpo e il vostro look comunicano.

Dopo: la strategia giusta

Anche se vi sembra di essere piaciuti, non interrompete la ricerca. Aspettate di essere contattati dal selezionatore e, nel caso, cercate di stabilire un buon rapporto con lui, l'unico che sarà in grado di dirvi come siete stati percepiti e quali potenzialità avete per il futuro.
Preparatevi per un eventuale secondo colloquio. Se non ne avete già parlato, valutate la trattativa economica. Siate riconoscenti: anche in caso di esito negativo, ringraziate il selezionatore con una semplice e-mail.

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