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venerdì 14 gennaio 2011

Diffamare il capo sui social network è causa di licenziamento

da Italia Oggi del 27 dicembre 2010

"Le prime pronunce estere e l'orientamento sulle affermazioni fatte dai dipendenti sui muri virtuali - Facebook - aziende è amore - odio" questo è quello che titola Italia Oggi in un articolo di Antonino d'Anna, viene quindi considerato che il decoro delle persone è un principio imprenscindibile e perciò valido anche su Facebook e tutti i social network o "muri virtuali".

Soprattutto per chi è alla ricerca di lavoro, il suggerimento è quello di rivedere quella che è la vostra "identità online", sempre più Recruiter cercano informazioni relative ai candidati sul web ed in particolare propio nei principali social network.

1 commento:

  1. Non è giusto definire reato di diffamazione le nefandezze del capo imbecille, altrimenti 'sti individui se ne fanno un arma.. nel senso che "faccio tranquillamente il porco tanto nessuno poi mi chiederà conto". All'occorrenza bisognerebbe entrare nel merito dei fatti e se non veritieri considerare solo il reato di calunnia.
    Io ho scritto e messo online la mia esperienza con la stupidità dei miei ex direttori: http://​www.montemesolaonline.it/​Laterizi.htm

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